CINCINNATO – KORI’ e ENYO il Bellone in doppia verticale.

Nella giornata di mercoledì 19 giugno u.s., nella splendida cornice offerta dal sedime dell’azienda, antico casale dell’ottocento circondato da vigneti e affacciato su un balcone naturale che volge lo sguardo al mare, il promontorio del Circeo distante, in linea d’aria, poco più di una decina di chilometri e sorretto e protetto alle spalle  dai Monti Lepini,  la settantasettenne cooperativa CINCINNATO, rappresentata per l’occasione dal suo presidente Nazzareno MILITA e dalla sua responsabile marketing e comunicazione Giovanna TRISORIO, ha proposto una doppia verticale, magistralmente moderata da Fabio TURCHETTI, di due vini da Bellone in purezza e in particolare:

CINCINNATO, come precedentemente citato, è una delle più importanti realtà cooperative del Lazio, che ha, ormai, da tempo, scelto di puntare su una produzione di qualità che vede interessati, oltre ad alcuni vitigni tipici del Lazio quali Cesanese, Malvasia Puntinata e Greco anche e soprattutto due vitigni autoctoni coresi,ossia, Bellone (bacca bianca) e Nero Buono (bacca nera).

Il Bellone, oggetto del nostro trattare, è, nello specifico, un vitigno di antico lignaggio, già conosciuto dagli antichi Romani e da Plinio, che ne ha descritto la progenie, e che, in ragione delle sue eccelse qualità, veniva chiamato Uva Pantastica. Molti sono i nomi ad esso attribuiti: Cacchione, Pampanaro, Pacioccone, Bellobuono e Uva Pane. Quest’ultima nomenclatura dovuta, forse, all’abitudine dei contadini di consumare questa uva, dagli acini più grandi delle altre uve coltivate, con il pane.

La degustazione, che è stata preceduta da un’accurata spiega da parte del presidente della Cooperativa, il già nominato, Nazzareno MILITA, circa le metodologie di allevamento delle uve e le tecniche enologiche adottate nelle due produzioni e dall’illustrazione degli obiettivi aziendali da parte  di Giovanna TRISORIO, ha visto scendere sul campo di degustazione due batterie composte dai sottonotati vini:

  • KORI’ Metodo Classico Brut Millesimato 2015 (sbocc. 06/2019);
  • KORI’ Metodo Classico Brut Millesimato 2016 (sbocc. 11/2022);
  • KORI’ Metodo Classico Brut Millesimato 2017 (sbocc. 05/2023);
  • KORI’ Metodo Classico Brut Millesimato 2018 (sbocc. 12/2023);
  • KORI’ Metodo Classico Brut Millesimato 2019 (sbocc. 01/2024);
  • KORI’ Metodo Classico Brut Millesimato 2020 (sbocc. 03/2024).
  • ENYO – Cori DOC Bellone 2017;
  • ENYO – Cori DOC Bellone 2018;
  • ENYO – Cori DOC Bellone 2019;
  • ENYO – Cori DOC Bellone 2020;
  • ENYO – Cori DOC Bellone 2021;
  • ENYO – Cori DOC Bellone 2022.

Lo scendere dei vini nel bicchiere ha palesato la profonda linearità del KORI’, che, al netto delle differenze ampelografiche dovute alle annate e a quelle dovute ai tempi di permanenza sui lieviti, ha, però, sottolineato la grande attinenza alla spumantizzazione mediante rifermentazione in bottiglia (metodo classico) che il vitigno possiede e il graduale cambiamento dei livelli di liqueur utilizzati ha reso più snella la trama del vino e condotto lo stesso verso sentieri più nevrili ed eleganti, passando da note che nelle annate iniziali erano di zabaione ed uva spina fino ad arrivare a quelle di anacardo, mallo di noce, tiglio, luppolo, tarassaco e asfodelo. Bocca verticale, fresca, sapida con un leggero finale amarognolo di eccellente piacevolezza.

Per quanto riguarda, invece, la versione ferma, ENYO è risultato esente dalla precedente linearità di sviluppo e si è mostrato caratterizzato da una cifra stilistica diversa di anno in anno, Cifra dovuta alle diverse tecniche di vinificazione adottate nelle annate proposte, alle differenze annuali del frutto e alle mutate progettualità di produzione dell’azienda adattate alle nuove sfide intraprese. La batteria ha, però, messo in risalto le enormi potenzialità del vitigno, la grande predisposizione ad adattarsi a tecniche vinarie diversificate e la ricchezza del frutto tutta riscontrabile nel bicchiere. Le mutate vesti del protagonista ENYO hanno reso la batteria un grande palcoscenico per il Bellone. In sostanza due verticali di grandissimo appeal, che hanno stimolato la curiosità, la discussione e le papille gustative dei partecipanti e che hanno chiaramente dichiarato che il Bellone di Cori di CINCINNATO rappresenta una delle punte di diamante dell’enologia bianca laziale e che certi e ed ampi sono i margini di crescita e di successo.

Infine un sentito ringraziamento a Giovanna TRISORIO, Nazzareno MILITA e Fabio CIARLA per la gentilezza e la cordialità mostrateci e l’accoglienza riservataci.

                                                                                     SOMMELIER ENOGASTRONOMO                                                                                            Dottor  Giuliano DE Santis

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